Trekking Ischia

le escursioni che si possono fare su Ischia

L’isola di Ischia, situata nel Golfo di Napoli, è una destinazione molto apprezzata per le sue sorgenti termali e le sue spiagge, ma non solo: l’isola offre anche molte opportunità per gli amanti del trekking.

I sentieri di Ischia sono molto suggestivi e offrono panorami mozzafiato, permettendo di ammirare la natura incontaminata dell’isola. Il paesaggio varia tra fitta vegetazione, splendide spiagge, imponenti falesie e antichi insediamenti.

Il trekking a Ischia è un’esperienza che ti permetterà di scoprire la straordinaria biodiversità dell’isola. Qui è possibile trovare un’ampia varietà di piante e animali che popolano l’isola, in particolare nelle aree protette come la Riserva Naturale della Baia di San Montano e la Riserva Naturale del Monte Epomeo.

L’isola ospita numerose specie vegetali, alcune delle quali sono rare e uniche, come ad esempio la Woodwardia radicans e la Pteris longifolia, che crescono sulle rocce vulcaniche. Il sottobosco è punteggiato da orchidee, violette e anemoni, mentre la macchia mediterranea è caratterizzata dalla ginestra, dal mirto, dalle eriche, dal lentisco e dall’alloro.

Anche la fauna di Ischia è molto varia e interessante, con numerosi uccelli che popolano le zone verdi dell’isola. Tra questi troviamo l’airone cinerino, le cicogne e i rapaci, ma anche le rondini, le quaglie, i pettirossi e gli uccelli migratori che tornano in Europa dopo aver trascorso l’inverno in Africa.

Inoltre, l’isola è abitata anche da specie animali meno comuni, come il coniglio, che si rifugia tra i profumi della lavanda, del rosmarino, della nepeta, dell’origano e della salvia.

In definitiva, il trekking a Ischia non solo ti consentirà di scoprire i paesaggi e le viste mozzafiato dell’isola, ma anche di entrare in contatto con la sua incredibile biodiversità.

 
Ischia offre tanti sentieri escursionistici con diversi gradi difficoltà.

Ecco le tipiche classificazioni per livelli e i sentieri relativi a Ischia.

  • Grado di difficoltà E (Escursionistica): in base alle definizioni delle tabelle di escursionismo, la difficoltà E richiede allenamento alla camminata, calzature ed equipaggiamento adeguato, per via della lunghezza del sentiero, che presenta dislivelli che variano tra i 500 e i 1000 mt. L’itinerario di una escursione di questo livello presenta sentieri di ogni genere, quasi sempre segnalati, e può prevedere brevi passaggi o traversate su ripidi pendii con protezioni come barriere o cavi. L’itinerario di una escursione di livello E necessita di capacità di orientamento, quindi è preferibile essere in gruppo e/o in presenza di una esperta guida escursionistica.

Il sentiero del grande cratere, il sentiero del santuario e il sentiero dell’allume sono caratterizzati da questo grado di difficoltà.

  • Grado di difficoltà EE (Escursione per esperti): in base alle definizioni delle tabelle di escursionismo, la difficoltà EE indica un percorso impegnativo che richiede un buon allenamento e una notevole sicurezza nel superare tratti di sentiero esposto. L’itinerario di una escursione di questo livello presenta un terreno impervio e richiede buona capacità di approccio ai vari tipi di fondo ed ottima forma fisica. Il grado di difficoltà EE può raggiungere anche quote elevate e può attraversare pietraie, brevi nevai non ripidi, pendii senza punti di riferimento e tratti rocciosi con livelli di difficoltà tecniche. L’itinerario di una escursione di livello EE richiede esperienza di montagna, un passo sicuro, assenza di vertigini, attrezzatura adeguata e capacità di orientamento.

Il sentiero delle antiche cantine è caratterizzato da questo grado di difficoltà.

  • Grado di difficoltà T (turistica): in base alle definizioni delle tabelle di escursionismo, la difficoltà T (turistica) indica un percorso facile, poco impegnativo e alla portata di tutti. Una escursione di livello T presenta un itinerario non lungo, su stradine o larghi sentieri sempre evidenti e segnalati. L’itinerario di una escursione di livello T non tocca mai quote elevate e i dislivelli sono di solito inferiori ai 500 metri. Inoltre, non necessita di capacità di orientamento e, quindi, non è essenziale la presenza di una esperta guida escursionistica.

Il sentiero delle baie è caratterizzato da questo grado di difficoltà.

Un buon paio di scarponcini da trekking e un minimo di allenamento costituiscono i requisiti indispensabili per tutte le escursioni da intraprendere a Ischia. I sentieri più suggestivi e consigliati sono quattro, ovvero i cosiddetti sentieri della lucertola, incantevoli percorsi nella natura di Ischia.

ESCURSIONI A ISCHIA: IL SENTIERO DEL GRANDE CRATERE

INFO ESCURSIONE: LIVELLO

Il sentiero del grande cratere ha una durata di oltre 3 ore e un grado di difficoltà E (Escursionistica).

INFO ESCURSIONE: PERCORSO

Il percorso, che si effettua a piedi, parte da Fiaiano, presso il Bar Nik, e tocca tra l’altro la fonte di Buceto, uno dei più grandi crateri dell’isola, un luogo da cui si gode una splendida vista sul Castello Aragonese e sul golfo di Napoli.

Dopo più di due ore di trekking a Ischia tra castagneti, lecci, corbezzoli ed eriche, si ritorna nella piazzetta di Fiaiano.
Questo sentiero è contrassegnato dalla lucertola di colore rosso.

ESCURSIONI A ISCHIA: IL SENTIERO DELLE ANTICHE CANTINE

INFO ESCURSIONE: LIVELLO

Il sentiero delle antiche cantine ha una durata di 2 ore circa e un grado di difficoltà EE (Escursione per esperti).

INFO ESCURSIONE: PERCORSO

Il percorso, che si effettua a piedi, parte da Buonopane-piazzetta e si cammina tra vigneti, castagneti, felci, eriche ed erbe aromatiche. Si arriva nella zona di Candiano e Cirillo, antiche cantine che offrono una bellissima vista panoramica su Capri ed il golfo di Napoli. Dopo due ore si ritorna a Fiaiano alla fermata autobus linea 6.
Questo sentiero è contrassegnato dalla lucertola di colore giallo.

ESCURSIONI A ISCHIA: IL SENTIERO DEL SANTUARIO

INFO ESCURSIONE: LIVELLO

Il sentiero del santuario ha una durata di 2 ore circa e un grado di difficoltà E (Escursionistica).

INFO ESCURSIONE: PERCORSO

Il percorso, che si effettua a piedi, parte da Vatoliere. Si cammina tra vigneti e castagneti, si arriva al Santuario della Madonna di Montevergine, in località Schiappone, che offre una bellissima veduta di Barano; si arriva, poi, al cratere vulcanico del Vatoliere e dopo due ore di cammino si ritorna al punto di partenza.

Questo Sentiero è contrassegnato dalla lucertola di colore viola.
Per giungere al punto di partenza con i trasporti pubblici, si deve prendere l’autobus linea 5, direzione Maronti e fermarsi in via Vatoliere.

ESCURSIONI A ISCHIA: IL SENTIERO DELLE BAIE

INFO ESCURSIONE: LIVELLO

Il sentiero delle Baie ha una durata di 1,15 ore circa e un grado di difficoltà T (turistica).

INFO ESCURSIONE: PERCORSO

Il percorso, che si effettua a piedi, parte da Piazzetta Testaccio (località Testaccio – Barano), dalla strada che porta al monte Cotto. Si cammina tra vigneti, querce, fichi d’india, si arriva alla piccola fortezza “La Guardiola”, si gode di un panorama mozzafiato sulle baie di San Pancrazio, Maronti e Cava Grado e, dopo poco più di un’ora di cammino, si ritorna al punto di partenza.
Il Sentiero delle Baie è contrassegnato da una lucertola di colore blu.
Per raggiungere il punto di partenza con i trasporti pubblici, si deve prendere l’autobus numero 5, direzione Maronti e fermarsi a Piazza Mar del Plata, in località Testaccio.

Il Sentiero dell’Allume ha una durata di circa 3 ore e una difficoltà E (Escursionistica).

Il percorso è lungo quasi 8,5 km. Parte da Piazza del Fango, frazione di Lacco Ameno, e arriva in Piazza Maio a Casamicciola Terme. Questo sentiero presenta un dislivello di salite e discese pari a 500 mt.

Il percorso parte dalla frazione Fango di Lacco Ameno, località situata a 150 metri di altitudine. Si percorre l’antica via Crateca, chiamata così per via dei carri che la percorrevano. Qui si trova Cantina Crateca, una nota azienda di vini ischitani. In questa parte del sentiero è possibile ammirare le bordure di rose canine, valeriane, ginestre, mirti, eriche e lentischi. Dopo poco si giunge al Monte Cito, località a 220 metri di altitudine, famosa per le fumarole e caratterizzata da un terreno di colore porpora, giallo e grigio chiaro.

Da qui si apre un panorama mozzafiato sul golfo di Napoli; è quindi consigliabile portare una macchina fotografica per immortalare la bellezza della natura. Il sentiero continua, offrendo un meraviglioso gioco di contrasto cromatico, in quanto sul lato sinistro si possono ammirare tonalità di azzurro e blu, riconducibili al mare e al cielo, e dal lato opposto esplodono tonalità di verde, tipiche dei fitti boschi e de “le parracine”, muretti a secco di tufo verde di Pizzone senza calce, la cui funzione è quella di permettere lo scorrimento dell’acqua piovana ed impedire l’allagamento dei terreni.

Il sentiero continua sull’antica via dei Carri, in passato percorsa da muli e carretti utili a trasportare l’alunite (minerale estratto dalla produzione dell’allume), dalla zona di estrazione a quella di lavorazione. Il materiale lavorato veniva, poi, portato sin giù al porto di Casamicciola, da cui salpavano le navi dirette sulla terraferma.

Alla fine della via è possibile una seconda sosta in una in un’antica cantina scavata in un blocco di tufo, molto caratteristica della tradizione ischitana. Si riprende, poi, il cammino, attraversando un bosco di castagni che scende per la valle, e si congiunge al sentiero di collegamento per la zona di lavorazione dell’allume.

Si tratta di una deviazione diventata necessaria dopo che alcune frane hanno causato la scomparsa di una sorgente ivi presente e l’interruzione del collegamento tra la strada e i luoghi di estrazione dell’allume.

Si percorre una strada sterrata che porta alla Piazza de La Pera, località situata ad un’altitudine di 380 metri, conosciuta come zona “Caulare”, termine che sta per “caldaie”.

Le “caulare” rappresentavano anche le antiche vasche di lavorazione dell’alunite, e, una volta giunti in zona, è possibile ammirarne tutt’oggi un notevole esemplare, la più grande e meglio conservata. Quest’ultima è alta 1 metro e ha un diametro di 5 metri.

L’escursione prosegue tra alberi di castagne, e il sentiero si collega ad una stradina che porta a Casamicciola Terme, passando da Piazza S. Barbara, ubicata a 160 metri di altitudine e connotata da una suggestiva vista panoramica. Il percorso giunge al termine in Piazza Maio, antico centro di Casamicciola, a 130 metri di altitudine.

Per affrontare in sicurezza questo sentiero sono necessari dotazioni adeguate in termini di abbigliamento e attrezzature.

L’Isola di Ischia offre tutto ciò che può rendere unica un’esperienza di viaggio. C’è il mare, con delle bellissime spiagge e dei parchi termali meravigliosi, c’è la natura con gli imperdibili “Giardini La Mortella” e i “Giardini Ravino” e c’è la montagna, che offre percorsi per escursioni e trekking ricchi di panorami mozzafiato. E sì perché Ischia, nonostante sia una piccola isola, solo 46 km2, ha un monte alto 782 mt, il Monte Epomeo. Le escursioni ad Ischia, però, si effettuano non solo sul Monte Epomeo, ma ovunque, perché l’isola è ricoperta da un’abbondante vegetazione, costituita in gran parte da boschi, vigneti e dalla macchia mediterranea. Ed è proprio la formazione forestale, che in passato formava un unico mantello verde, a colpire gli antichi popoli approdati sull’isola, ad iniziare dagli Eubei, che fondarono la prima colonia della Magna Grecia, e la chiamarono Pithecusa, ribattezzandola poi “Isola Verde”.

Ischia offre tanti itinerari per le escursioni, in quando ricca di sentieri, a volte persino inediti, attraverso cui è possibile conoscere da vicino le singolarità naturali e culturali del territorio isolano.

Attualmente non tutti i sentieri sono ben mappati, ma le possibili escursioni ad Ischia sono comunque molte: è possibile raggiungere il faro di Punta Imperatore; Piano Liguori con i paesaggi rurali e i panorami mozzafiato sul Golfo di Napoli; la vetta del Monte Epomeo; Santa Maria al Monte e la Falanga; il Bosco di Zaro; i Pizzi Bianchi; Piano San Paolo con le sorgenti e i fossili marini a 400 mt; Capo Buttavento con le fantastiche vedute su Ischia, sulla vicina isola di Procida e sui Campi Flegrei; i Canyon tra Serrara e Sant’Angelo; l’area parco del Bosco della Maddalena e i Sentieri della Lucertola.

Da non sottovalutare anche le escursioni con guide esperte; ce ne sono diverse sull’isola. Alcune di queste escursioni consentono di rivivere le tradizioni, come la raccolta del ghiaccio nel villaggio della Falanga, o l’allevamento del coniglio ischitano, che ispira la ricetta culinaria più rinomata dell’isola (coniglio all’ischitana).

Sicuramente il luogo che si presta meglio per le escursioni ad Ischia è il Monte Epomeo. Apparentemente sembra essere impervio ed irraggiungibile, ma è solo un’impressione. La rigogliosa vegetazione si mescola al tufo verde, ricreando un luogo pieno di energia pura e di angoli perfetti per la meditazione. Una volta arrivati in cima si può godere di un panorama incredibilmente suggestivo, dove sono visibili tutti i punti che determinano il contorno dell’isola di Ischia, ma anche Capri e la penisola sorrentina, i Campi Flegrei, il Litorale Domitio e, nelle giornate più terse, persino le isole di Ponza e Ventotene.

Il modo più semplice per raggiungere il Monte Epomeo è partire da Fontana, percorrendo per circa 3 km un dislivello di 400 mt. Il sentiero, che da metà strada diventa poi ripido, è molto particolare e sembra non risentire dello scorrere del tempo, tanto da rievocare le vecchie tradizioni, come l’impiego di animali da soma per arrivare su in cima, in groppa a muli, asini e cavalli.

Esiste anche un percorso che fa rivivere la tradizione. Il punto di partenza è nel piazzale ai piedi del monte, vicino al negozio di souvenir Miscillo. Da qui si sale a cavallo, per arrivare in cima al Monte Epomeo. Il percorso è molto suggestivo; si attraversa il bosco di castagni, le cui folte chiome riparano dai caldi raggi del sole estivo. Strada facendo si possono ammirare pioppi argentati, querce e ginestre colorate. Si giunge, poi, alla Chiesa scavata nel tufo, la più antica dell’isola, dedicata a San Nicola di Bari. Accanto alla chiesa c’è l’eremo ristrutturato da Giuseppe D’Argouth, all’epoca capitano del Castello Aragonese. In questo vecchio edificio il capitano si ritirò, escludendosi volontariamente dalla società, per condurre una vita di preghiere, dopo essere sopravvissuto all’attacco di soldati nemici, assieme ai suoi compagni d’armi.

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